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Un italiano su cinque vorrebbe un’auto elettrica. Ma a meno di 30 mila euro

Gli italiani sono fortemente orientati a passare all’elettrico, addirittura uno su cinque, sia per ragioni legate ai minori consumi e alle ridotte spese per la manutenzione sia per una scelta etica, di rispetto dell’ambiente. Tuttavia, il costo ancora eccessivo delle e-car e l’ancora carente rete di infrastrutture di ricarica spingono molti automobilisti a posticipare la scelta o a continuare a optare per un più tradizionale motore endotermico.

A fare luce su questa propensione degli italiani è la instant surveyLa nuova vettura del 2023 sarà elettrica?” condotta da Aretè, società di consulenza strategica.

I risultati della ricerca

Un italiano su cinque è disposto ad acquistare la prossima vettura con alimentazione elettrica. Il 22% degli intervistati ha infatti risposto che se dovesse comprare oggi un veicolo nuovo opterebbe per questo tipo di motorizzazione, ma solo a condizione che il costo del suo acquisto fosse inferiore a 30 mila euro. La percentuale addirittura raddoppia (44%) per chi è intenzionato ad affidarsi all’ibrido, in tutte le sue varianti dal mild-hybrid al plug-in hybrid. Nonostante la propensione verso la mobilità green, c’è ancora una quota consistente, pari al 23% del campione, che sceglierebbe nuovamente un motore endotermico (nello specifico, il 9% opterebbe per il diesel).

La soglia dei 30 mila euro, pur in presenza degli incentivi, di fatto limita fortemente la possibile gamma di veicoli acquistabili. Infatti il principale limite alla diffusione di questa motorizzazione è proprio il costo eccessivo. “Il prezzo continua a costruire una barriera per la diffusione di queste vetture – evidenzia Massimo Ghenzer, presidente di Aretè –. La disponibilità a spendere al massimo 30 mila euro per un’auto elettrica, individuata dalle risposte alla nostra ricerca, limita in modo significativo la scelta tra i modelli disponibili sul mercato e spinge i potenziali acquirenti verso le vetture con prezzi più competitivi, area che sarà sempre più presidiata dai produttori cinesi che possono contare sulla disponibilità delle materie prime necessarie e, in generale, su costi di produzione decisamente più bassi senza contare i tempi di consegna ridotti e più in linea con le aspettative dei consumatori”.

Cosa spinge all’acquisto dell’elettrico

Le motivazioni legate all’acquisto sono da ricercare nella difficile congiuntura economica che oggi stanno vivendo le famiglie italiane. Infatti, il 63% di coloro che hanno dichiarato che la prossima vettura sarà elettrica giustifica la decisione con il risparmio che queste consentono sui costi di consumo, di carburante e di manutenzione. Solo un acquirente su tre sceglierebbe l’e-car per ridurre l’impatto ambientale della propria mobilità.

I dati che emergono dalla nostra nuova instant survey registrano un crescente interesse da parte degli italiani per la mobilità elettrica, vista come una soluzione efficace soprattutto per spostarsi in città”, commenta Ghenzer, che in merito alle motivazioni che spingono verso l’elettrico e l’erosione del potere d’acquisto degli italiani commenta: L’interesse tuttavia si scontra con un impoverimento progressivo delle famiglie italiane, che fanno fatica ad accedere alla motorizzazione elettrica. Così, le immatricolazioni stentano a crescere, come, invece, sta accadendo per la tecnologia ibrida”.

Le ragioni di chi vuole rimanere legato all’endotermico

Le motivazioni di chi non vuole passare all’elettrico sono principalmente due: la limitata autonomia dei veicoli elettrici (il 47% del campione dice di temerla) e le difficoltà legate alla ricarica, soprattutto a causa di una rete infrastrutturale ancora inadeguata

Tuttavia, è interessante notare come le colonnine di ricarica, anche se ancora carenti, sono aumentate nel corso del 2022 a ritmo record nel nostro Paese. Basti pensare che solo l’anno scorso sono stati installati 10.748 nuovi punti di ricarica, di cui 3.996 concentrati nell’ultimo trimestre. L’Italia può contare così su una rete di 36.772 punti di ricarica, che, in rapporto al parco elettrico circolante, è più fitta rispetto a quella di molti Paesi considerati tra i più avanzati sulla mobilità green.

La diffusione dell’auto elettrica in Italia è ancora lenta, come dimostrano i dati di vendita del 2022 che, dopo l’eccellente risultato del 2021, ha visto crollare le nuove immatricolazioni, in 12 mesi, da 67.533 a 49.536 unità.  Tuttavia assistiamo a un crescente interesse verso la mobilità elettrica e un italiano su tre dice di averne già guidata una.

Team SIFÀ

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