- Modifiche in vista per la manovra finanziaria 2020 →
- Cosa potrebbe fare il Governo per non danneggiare il mercato delle auto? →
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L’appuntamento quotidiano di approfondimento economico su Sky TG24 Economia, in onda lo scorso 31 ottobre, è stato l’occasione per dibattere sulla proposta di legge inserita nello schema della manovra finanziaria 2020, che comporterebbe un importante aumento della pressione fiscale sulle auto aziendali a “uso promiscuo”, ovvero quelle utilizzate, oltre che in orario di lavoro, anche per gli spostamenti nel tempo libero da parte dei lavoratori dipendenti. Questi ultimi, qualora assegnatari di un veicolo aziendale in fringe benefit, pagano già all’erario una somma mensile decurtata dallo stipendio per l’utilizzo dell’auto: la Legge di Bilancio 2020, quindi, prevederebbe un aggravio della tassazione, determinando – nella versione iniziale del provvedimento - un incremento della trattenuta in busta paga a carico del dipendente di oltre 3 volte. Poiché, inoltre, il benefit contribuisce anche a innalzare il calcolo del reddito, chi ne beneficia potrebbe vedersi ridotte altre agevolazioni, a partire dal bonus di 80 euro che si assottiglia fino a scomparire quando salgono i guadagni.
La stretta voluta dall’esecutivo colpirebbe quasi tutti i veicoli, fatta eccezione (ancora da verificare) per le vetture elettriche. Secondo l’ANIASA la manovra interesserà circa 2 milioni di lavoratori e si temono ripercussioni anche per chi affitta le vetture: le auto aziendali in Italia rappresentano poco meno di un quinto - quindi una fetta importante - del mercato delle quattro ruote, che rischierebbe dunque di veder diminuire drasticamente il giro di affari per via di questo provvedimento.
Fra gli ospiti della trasmissione intervenuti nel dibattito anche Paolo Ghinolfi, Amministratore Delegato di SIFÀ, che ha discusso della questione con: Pietro Bussolati, Responsabile Imprese nella Segreteria del Partito Democratico, Tommaso Ebhardt, Direttore dell’Ufficio Milanese di Bloomberg, Raffaello Lupi, Professore di Diritto Tributario all’Università Tor Vergata di Roma e Sara Varetto, Editorialista di Sky.
Modifiche in vista per la manovra finanziaria 2020
Di recente è emerso che probabilmente la manovra, già prevista dalla Legge di Bilancio, subirà delle modifiche al Senato. Paolo Ghinolfi, l’AD di SIFÀ, commenta:
“Siamo esterrefatti perché da quando ha iniziato a circolare questa voce tutte le associazioni di categoria legate al mondo dell’auto, quindi non solo ANIASA che rappresenta i noleggiatori, ma Anfia, Assilea, Federauto e UNRAE, si sono attivate nei confronti del Governo sottolineando che questo provvedimento rischia di destabilizzare il mercato dell’auto a livelli estremamente importanti. Ricordiamo che nel 2007 si immatricolavano in Italia 2,5 milioni di automobili, nel 2013 siamo passati a 1,3 milioni (il 48% in meno) e ci sono voluti 6 anni per risalire a 1,9 milioni. Un’azione di questo tipo potrebbe far ricrollare il mercato dell’auto a dei livelli di crisi, comportando un ritorno sull’economia italiana catastrofico. Siamo molto preoccupati e ci siamo mossi tempestivamente per fare quanto possibile per fermare questa sciagura.”

Cosa potrebbe fare il Governo per non danneggiare il mercato delle auto?
Paolo Ghinolfi rappresenta, poi, le istanze che le associazioni di categoria rivolgono al Governo:
“L’auto aziendale in Italia è trattata peggio che negli altri paesi europei, perché la sola detraibilità dell’IVA è al 40% quando in Europa siamo al 100%. Ci troviamo già in una situazione difficile e di scarsa competitività, se si andasse avanti in questo percorso si raggiungerebbero livelli insostenibili. Si chiede quindi, per il momento, la cancellazione di questo provvedimento, che comporterebbe un aumento significativo delle tasse relative all’auto aziendale per quei dipendenti che ne beneficiano. Ciò potrebbe peraltro incentivare queste persone a tornare all’auto di proprietà, magari auto vecchie, altamente inquinanti e poco sicure, anziché le vetture che il noleggio a lungo termine e tutto il settore delle flotte aziendali mette a disposizione dei propri clienti.”
Prosegue poi: “Un regime fiscale che ci avvicini agli altri paesi europei dovrebbe essere finalizzato a perseguire gli obiettivi che il governo ha dichiarato in relazione alla green economy, che sono legati, anche, agli abbattimenti delle emissioni e al ricambio del parco auto circolante. Ci sono tante soluzioni per ridurre le emissioni, ad esempio dare la possibilità a chi non cambia l’auto, perché non ha la possibilità economica di farlo, di avere dei bonus per utilizzare i mezzi pubblici al posto delle vetture. Inoltre, si potrebbero dare incentivi per acquistare auto euro 6 usate, svecchiando in questo modo il parco auto nazionale che conta 20 milioni di veicoli che hanno più di 10 anni.”
