In Italia abbiamo il più numeroso e anziano parco auto circolante d’Europa. Parliamo di quasi 40 milioni di auto, molte omologate nel 2006 o prima. I veicoli circolanti nel nostro Paese hanno un’età media di 12 anni e 2 mesi, mentre l’età media alla rottamazione sale a ben 17 anni e 5 mesi.
Vediamo insieme le evidenze dell’ultimo Rapporto Ispra sull’anzianità del parco circolante italiano, le motivazioni che stanno alla base di questo trend e gli aspetti negativi di un veicolo obsoleto.
Troppe auto circolanti e poche nuove immatricolazioni
Il parco auto italiano ha, in media, oltre 12 anni di anzianità, con le vetture ante euro 5 che rappresentano il 53% circa del totale. Sono obsoleti anche gli autobus, sempre con 12 anni d’età media, e i veicoli industriali destinati alla logistica che in media arrivano ad oltre 13 anni d’età.
Non esiste un’unica motivazione, ma sono diverse le concause di questo negativo trend del parco auto italiano. Bisogna considerare, innanzitutto, che il mercato automotive, soprattutto a partire dalla pandemia da Covid, si è ridimensionato. Basti pensare che, nel 2022, si sono registrate 1.336.310 nuove immatricolazioni, un dato molto vicino al peggiore di sempre registrato nel 2013 (tuttavia, si registra un lieve aumento di immatricolazioni nel primo trimestre del 2023). Una situazione del mercato che si scontra con un altro dato che contribuisce a un invecchiamento generale delle vetture, ovvero quello relativo al numero di autovetture circolanti nel nostro Paese: in Italia si registra il maggior numero di auto pro-capite per nucleo familiare, ovvero 681 unità ogni 1.000 abitanti.
Aumentano le spese per la manutenzione
A questa concomitanza tra vendita di auto nuove in calo e numero di veicoli in circolazione, si aggiungono altri fattori che contribuiscono al progressivo invecchiamento del parco auto. Come i costi manutentivi che sono sempre più alti, soprattutto per quando riguarda il carburante. Analizzando tutti i costi in aumento degli italiani per mantenere l’auto, secondo l’Aci, nel 2022, si è speso il 6,9% in più rispetto al 2021, toccando quota 148 miliardi di euro (+10 miliardi rispetto al 2021), cioè 3.700 a proprietario (+5,7% rispetto al 2021).
La spesa maggiore è rappresentata dal binomio acquisto-ammortamento del capitale e dai carburanti, entrambi a 41 miliardi, a seguire i 27 miliardi spesi per la manutenzione. L’unico valore rimasto stazionario rispetto al 2021 è stato quello inerente l’RCA, in diminuzione di circa 200 milioni di euro (-2%).
Incertezza all’acquisto
Un altro fattore che non incentiva gli automobilisti a comprare un nuovo veicolo è l’incertezza all’acquisto. Oggi, infatti, tra tutte le varie tecnologie dell’elettrificazione disponibili sul mercato (mild hybrid, full hybrid, plug-in hybrid, piuttosto che full electric) capire quella giusta per le proprie esigenze può risultare complicato. Questa confusione, infatti, potrebbe spingere potenziali acquirenti a rimandare in un secondo momento la decisione di comprare una nuova automobile. A prevalere è ancora la confusione che genera incertezza nella scelta del veicolo più adatto alle proprie esigenze. Servirebbe un nuovo sforzo da parte delle case automobilistiche per riuscire a comunicare in modo efficace le nuove motorizzazioni e, contestualmente, fare chiarezza su alcuni aspetti critici, come i punti di ricarica, il costo della ricarica, la reale durata delle batterie e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
I rischi di un’auto obsoleta
I rischi sono legati, in primo luogo, alla poca sicurezza. Le auto vecchie, infatti, sono prive dei basilari sistemi di assistenza alla guida, i cosiddetti Adas. Poi bisogna considerare i maggiori costi sociali, ovvero i risvolti negativi per la qualità dell’aria delle nostre città. Anche se incentivi e limiti alle emissioni stanno favorendo una maggiore diffusione delle auto ibride ed elettriche, siamo ancora lontani dagli obiettivi posti dall’Unione europea sulle emissioni di CO2. È necessario sostenere una transizione tecnologica e anagrafica del parco circolante, sfruttando i vantaggi della progressiva elettrificazione dell’auto che vede i modelli ibridi ed elettrici non solo più sostenibili in termini di emissioni, ma anche più sicuri perché dotati di innovazioni e tecnologie volti a ridurre gli incidenti e a proteggere pedoni e ciclisti.
Il mercato dell’usato
Avere un’auto nuova è la soluzione ideale. In alternativa, ci si può rivolgere al mercato dell’usato che, secondo un’analisi Unrae, nell’intero 2022 ha fatto registrare quasi 4,6 milioni di trasferimenti di proprietà, in calo rispetto allo stesso periodo del 2021. Il diesel si conferma la motorizzazione preferita nel mercato delle auto usate, con il 48,3% delle preferenze, seguito da benzina con una quota del 40,3%. Il Gpl copre il terzo posto (al 4,4% del totale) e le ibride il quarto con una share in crescita al 3,7%. Il metano di ferma al 2,2%, mentre i trasferimenti netti di auto elettriche (BEV) e plug-in salgono allo 0,5% ciascuno.
Nel 2022 sono saliti al 51, 4% di quota i trasferimenti di proprietà di vetture con oltre 10 anni di anzianità, mentre solo il 3,7% ha scelto auto usate ma recenti, con solo uno o due anni di vita.

Team SIFÀ
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