facebook pixel
noleggiosociale test
noleggiosociale test

Il noleggio sociale: cos’è e il caso francese

Le ultime dichiarazioni della premier francese Elisabeth Borne sulla possibilità – già da questo autunno – di implementare il noleggio o il leasing di una e-car a basso prezzo grazie al sostegno statale, ha riacceso il dibattito sulla possibilità di consentire a tutte le fasce della popolazione di accedere a una mobilità più ecosostenibile. In questo periodo storico, in cui il potere d’acquisto delle famiglie si riduce per via dell’inflazione, questo tema torna di forte interesse e attualità.

Vediamo insieme in cosa consiste il noleggio (o leasing) sociale e la situazione in Francia, il Paese dove sembrano esserci i presupposti per offrire questa possibilità alla fasce più svantaggiate della popolazione.

Cosa si intende per noleggio sociale

La transizione ecologica verso l’elettrico è ormai necessaria, per questo motivo l’Europa ha deciso di vietare la vendita di auto a benzina e diesel dopo il 2035 (ad eccezione delle e-fuel). Tuttavia, questa accelerazione dell’Unione si scontra con una cittadinanza europea sempre più impoverita, in questo particolare momento storico di grande difficoltà economica. Un ridotto potere d’acquisto che rende sempre più inaccessibili le e-car per chi percepisce un reddito medio.

In Europa, i veicoli elettrici, infatti, costano ancora il 30% in più rispetto a un’equivalente auto a benzina. Per questo motivo si è cominciato a ipotizzare – su spinta del governo francese – all’implementazione di un noleggio (o leasing) sociale. Ovvero alla possibilità, anche per i meno abbienti, di poter accedere al motore elettrico, tramite il pagamento di un canone a prezzi davvero agevolati, grazie all’intervento dello Stato.

Oggi l’industria automotive non è ancora tecnicamente pronta ad abbassare i prezzi delle auto elettriche. Nel migliore dei casi si prevede un calo significativo dei costi di produzione dal 2026, con la maturazione degli investimenti nella nuova generazione di batterie.

Il caso francese

È stato proprio il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron a coniare il termine “leasing sociale” durante la campagna elettorale del 2022. Come abbiamo detto, si tratta di spingere, attraverso sovvenzioni statali, l’industria automobilistica a offrire auto elettriche a un prezzo accessibile ai francesi con un reddito basso. Il problema di fondo è che in Francia, proprio come in Italia, le auto elettriche ad oggi vengono vendute in media a più di 40 mila euro. Anche in Francia, come nel nostro Paese, sono previsti degli incentivi per chi acquista veicoli a basso impatto ambientale, ma è complicato, per una famiglia a basso reddito, riuscire ad acquistare un veicolo elettrico o ibrido plug-in.

In Francia l’implementazione di questa politica è una possibilità concreta, ma immaginare una soluzione di questo tipo in Italia sarebbe ancora più azzardato: “La Francia – spiega Michele Crisci, presidente di Unrae, l’associazione che rappresenta i costruttori esteri nel nostro Paese – è molto più avanti di noi nell’elettrificazione, e in ogni caso, ogni volta che discutiamo con il governo di incentivi sono il primo ad ammettere che l’auto 100% a batteria purtroppo non è per sua natura un prodotto popolare e non lo sarà finché la sua diffusione in maniera consistente non lo renderà tale. Ritengo quindi che l’esempio francese sia molto interessante e positivo, ma illusorio per un’eventuale applicazione nel nostro Paese”.

Quello che sappiamo del progetto

Il tema del “leasing sociale” è riemerso recentemente nel progetto di Bilancio 2023 presentato dal governo francese. La premier Elisabeth Borne ha annunciato un’offerta di noleggio di auto elettriche “a prezzo accessibile” per le famiglie modeste che dovrebbe prendere il via in autunno 2023. Non sappiamo ancora i dettagli dell’iniziativa. Sono spariti i riferimenti ai 100 euro di canone proposti da Macron (una cifra davvero poco plausibile), ma il piano persiste e dovrebbe coinvolgere ogni anno circa 100 mila veicoli.

Non siamo ancora a conoscenza dei modelli coinvolti, eppure, in base al prezzo, la Dacia Spring del Gruppo Renault, sembra la favorita, in quanto è l’auto elettrica più economica in circolazione. In ogni caso, i preordini dovrebbero partire dalla seconda metà del 2023 e la consegna a inizio 2024. È interessante il riferimento all’impianto di ricarica, che potrebbe essere una wallbox o una colonnina condominiale.

L’obiettivo di Borne è quello di conciliare la lotta contro il riscaldamento climatico e l’accesso alla mobilità individuale, anche per i meno abbienti. Una scelta risolutiva soprattutto nelle aree urbane dove crescono i divieti per le automobili termiche più inquinanti. “Lanceremo già in autunno un’offerta di Noleggio di auto pulite a prezzo accessibile. Era un impegno del presidente della Repubblica (Emmanuel Macron ndr), che sarà mantenuto”, ha assicurato Borne, senza fornire ulteriori dettagli.

Team SIFÀ

Team SIFÀ

Seguici su Linkedin

Potrebbe interessarti anche

orlandini ant

UnipolRental e SIFÀ: insieme sulla strada del futuro

Leggi tutto

enjoyrorma ant

Roma, il car sharing di Enjoy diventa elettrico con le XEV YOYO fornite da SIFÀ

Leggi tutto