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Elettrificazione flotte aziendali: il sondaggio dei Fleet Manager

La trasformazione energetica delle flotte coinvolge quasi tutte le aziende italiane. Il processo di elettrificazione è ormai avviato ma emergono ancora molti dubbi, soprattutto sulla rete infrastrutturale di colonnine, sulla fiscalità per le ricariche e sull’autonomia delle vetture. I fleet & mobility manager affermano che le flotte sono il principale sbocco per le auto elettrificate. Un discorso che vale meno per i veicoli commerciali, dove la componente di veicoli a motore endotermico è ancora molto importante.

È quanto emerge dai risultati della ricerca “La Grande Corsa” realizzata da Fleet Magazine e dall’Osservatorio Top Thousand, che hanno intervistato 103 fleet & mobility manager che gestiscono un parco veicoli che ammonta a 133.466 unità, ovvero il 12.96% del parco circolante aziendale in Italia. Di queste vetture, 103.583 sono a Noleggio, pari al 78% della modalità d’utilizzo.

I risultati

Da sempre, soprattutto nel nostro Paese, le flotte aziendali contribuiscono in prima linea allo svecchiamento del parco auto nazionale e alla transizione energetica. Questo è ancora più vero in una condizione di crisi come quella che stiamo vivendo, dove non crescono gli stipendi, ma aumentano il carovita e anche le spese per l’automobile, rendendo ancora più difficile l’acquisto di una e-car da parte di un privato.

All’interno del campione selezionato, tra le benzina e le diesel alla spina, le full hybrid e le full electric si arriva al 26% del totale del parco auto. Con le elettriche pure che superano di poco le 4 mila unità (il 6% del totale), rispetto alle 2.562 emerse dalla Ricerca di un anno fa. Si registra ancora una grande cautela nel direzionare gli sforzi sull’elettrico, visto il numero ancora esiguo degli intervistati che hanno dichiarato di aver inserito almeno un’auto elettrica negli ultimi 12 mesi, il 49%, mentre sono un po’ di più coloro che hanno inserito le ibride (75,5%).

Le percentuali crescono se si passa alle intenzioni di inserire ibride o elettriche in flotta entro il prossimo anno. Le ibride sono ancora le più gettonate, con il 76,8% degli intervistati che ha detto che le inserirà, contro il 61,2% per le elettriche. All’interno delle aziende resiste, anche se si ridimensiona, la percentuale di persone che possono accedere ad auto con emissioni superiori ai 160 g/km, che passano dal 43,7% dell’anno scorso al 39,6% di quest’anno.

Sui veicoli commerciali elettrici, invece, nonostante la grande spinta dei costruttori in questo segmento che lo scorso anno hanno presentato i loro e-van, le percentuali sono molto più basse: solo il 10% dei fleet manager intervistati ne ha inserito almeno uno negli ultimi 12 mesi, mentre sono il 22,8% quelli intenzionati a introdurli in flotta quest’anno.

Le motivazioni

L’81% dei fleet manager ha affermato di aver ottenuto vantaggi nell’adozione di vetture ibride e full electric. La maggior parte di questi, però, giustifica la scelta di puntare sull’elettrico con la responsabilità sociale d’impresa (58%) o con la scelta di perseguire i valori aziendali (53%). Solo il 29% afferma di aver ottenuto risparmi significativi e il 34% di aver ottenuto agevolazioni alla mobilità dei propri dipendenti (anche se con costi superiori).

Rispetto allo scorso anno sono aumentati coloro che non vedono negli incentivi e nella tassazione agevolata nel fringe benefit importanti leve per giustificare un passaggio all’elettrico: la percentuale passa infatti dal 70% a 77,3% di quest’anno. I dubbi relativi alla convenienza di un completo passaggio all’elettrico persistono, anche se l’Europa ha ormai deciso quale strada percorrere, vietando, dal 2035, la vendita di auto a benzina e diesel (ad eccezione delle e-fuel). Sarà sempre consentita la circolazione di auto a motore endotermico, così come l’acquisto o il Noleggio dell’usato. I dubbi relativi all’elettrico, tuttavia, soprattutto per quanto riguarda l’autonomia, non possono non considerare la grande velocità di evoluzione tecnologica degli ultimi tre anni: in questo lasso di tempo l’autonomia media è passata da circa 250-300 chilometri a oltre 400.

Le ricariche

Cresce l’adozione da parte delle aziende di App (con il passaggio dall’8% al 11,5% di quest’anno) e di Card per la gestione delle ricariche (che passano dal 24,2% del 2022 al 41,9% di quest’anno).

Crescono anche le colonnine in azienda: lo scorso anno erano 4.159, mentre quest’anno sono 7.654, con molti fleet & mobility manager che hanno in previsione di installarne di nuove nel corso dell’anno. Molti fleet manager confessano che, soprattutto per le plug-in, molti dipendenti non ricaricano quasi mai. E questo lo si riscontra dalle spese per i carburanti, che sono cresciute non esclusivamente per l’aumento del costo della benzina e del diesel alla pompa. Si ricorre ancora molto alla ricarica domestica, con i relativi problemi a rendicontare questa spesa. Quasi un quarto delle aziende non permettere la ricarica superfast, per questioni legate ai costi eccessivi. Alla domanda relativa alla gestione della ricarica della flotta elettrificata la maggior parte dei fleet manager ha risposto di utilizzare la ricarica in azienda (57%) mentre si ricorre alle ricariche domestiche dei singoli driver nel 20% dei casi e agli accordi con delle multiutility nel 27% dei casi.

Team SIFÀ

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