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auto rincari test2
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Acquistare un’automobile è alla portata di tutti?

L’auto sembra essere diventata “affare per ricchi”. Nell’ultimo anno, infatti, i costi per l’acquisto, la gestione e la manutenzione di un veicolo di proprietà sono aumentati visibilmente. Si sta acuendo dunque il divario già esistente tra chi può permettersi l’acquisto di un’auto e chi, invece, rischia di non potersi più spostare con una propria vettura privata.

Di seguito, approfondiremo le cause e le conseguenze di questo fenomeno.

Si vendono meno auto, ma i profitti sono gli stessi

Nonostante un incremento dell’uso dell’auto da parte degli italiani – che si attesta il Paese europeo con il più elevato tasso di motorizzazione (2 cittadini su 3 preferiscono la propria vettura all’uso dei trasporti pubblici e si stima che in ogni famiglia vi sia in media più di un’auto) – le vetture vendute in Italia sono poche, complici la crisi dei chip, l’aumento dei costi delle materie prime e gli attuali conflitti geopolitici. In parallelo, l’attuale difficoltà di produzione e vendita di veicoli nuovi ha determinato anche un aumento considerevole di utilizzo di auto usate.

A giugno 2022 si contavano infatti 127.209 nuove immatricolazioni, il 15% in meno rispetto a quelle avvenute nello stesso mese del 2021. Nel primo semestre dello stesso anno, sono state registrate ben 684.228 immatricolazioni, mentre nel 2021 da gennaio a giugno se ne contavano 885.090, ovvero il 22% in più.

Il motivo di questa contrazione risiede perlopiù nell’aumento dei prezzi delle auto dovuto alla crisi dei chip e al conseguente calo del numero di unità prodotte: i semiconduttori, dunque, sono stati destinati a veicoli da cui trarre maggiore profitto, sia per via degli incentivi esistenti, sia per le loro caratteristiche (come i SUV o le auto elettriche, ovvero le più costose dopo le vetture sportive e di lusso).

Eppure, i profitti delle Case produttrici sono aumentati. Le aziende, infatti, si sono concentrate sui margini e non sui volumi, producendo meno unità e vendendole a prezzi maggiori, con costi di creazione ridotti. Ciò ha un forte impatto sui consumatori:

  • il costo delle vetture nuove è aumentato. Nel 2021, i prezzi delle autovetture nuove sono aumentati mediamente del 2,6% rispetto al 2020, nel 2022 si sono raggiunte cifre incrementate del 14% rispetto all’anno della pandemia;
  • una produzione minore di auto comporta anche tempi di attesa superiori, che rischiano di generare disagi e portano molti acquirenti a optare per l’acquisto di un’auto usata (anche se il costo sull’usato è aumentato del 33% in soli tre anni);
  • se l’acquisto delle vetture nuove si blocca, il parco auto circolante diventa obsoleto e non vi è un rinnovo, un fenomeno questo che non aiuta la transizione a una mobilità più sostenibile;
  • la contrazione della produzione e vendita di nuovi veicoli porta inevitabilmente alla riduzione della forza lavoro, con il licenziamento di un numero crescente di addetti.

I costi di gestione delle vetture

Il costo delle auto nuove è aumentato, ma non si tratta dell’unica spesa che molti italiani oggi, con l’incremento del carovita, non riescono a sostenere. Nel 2021, si stima che siano stati spesi ben 61 miliardi di euro nella gestione delle vetture, con un incremento del 17% rispetto all'anno precedente.

Inoltre, a causa dell’invasione russa dell'Ucraina, il rincaro di benzina e diesel dall’inizio del 2022 è stato rispettivamente del 9,6% e del 14,3%. Rispetto al 2019, in aggiunta, si stima che l’assicurazione RCA sia aumentata del 7% (più del 2% di anno in anno in 36 mesi).

Spostando il focus sulla manutenzione della vettura, il rialzo dei prezzi è stato del 17% in più dal 2021 al 2022. In media, gli italiani spendono per la propria auto anche fino a 1250 euro all’anno, includendo i costi di bollo, carburante, assicurazione, manutenzione e revisione periodica. A questi vanno aggiunte anche le spese per eventuali emergenze, accessori e il costo dei pedaggi.

Come risparmiare e sostenere la transizione ecologica: il servizio di Noleggio a Lungo Termine

Questo divario della mobilità può rivelarsi rischioso per la transizione a una mobilità ecologica: la rinuncia a comprare auto nuove, moderne e a basso impatto, infatti, porta gli italiani a mantenere invariato il loro parco auto circolante, composto in parte rilevante da auto a diesel e benzina vetuste e inquinanti (nel 2020, il 30% dei veicoli circolanti aveva 15 anni o più).

Una soluzione alternativa ed efficiente all’acquisto delle auto è il Noleggio a Lungo Termine.  Con il servizio offerto da SIFÀ il risparmio, rispetto alla spesa mensile destinata a un’auto di proprietà, è tangibile: attraverso il pagamento di un unico canone mensile fisso – comprensivo dei costi di acquisizione e di gestione del veicolo – è possibile ottenere l’utilizzo del mezzo e accedere a una serie di servizi inclusi, come: immatricolazione e gestione della tassa automobilistica, manutenzione ordinaria e straordinaria, copertura assicurativa completa (RCA, incendio/furto, danni accidentali/kasko) e assistenza e soccorso stradale. In parallelo, è possibile richiedere, in fase contrattuale, RCA eventuali servizi aggiuntivi come: servizio pneumatici, auto sostitutiva, polizza assicurativa integrata (PAI) e carta carburante.

Per ricevere una consulenza e maggiori informazioni in merito al servizio di Noleggio a Lungo Termine offerto da SIFÀ, è possibile scrivere all’indirizzo infonoleggio@sifa.it.

Team SIFÀ

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